Overtourism: Venezia e l’Europa nel 2022

Sono stata a Venezia a Novembre 2022 e a parte una visuale sulla laguna molto più ampia (senza enormi barche) devo dire che come immaginavo la sensazione di assembramento, tanto per usare un termine ormai di utilizzo comune, o più in generale di “pieno di gente”, “bagno di folla” mi ha accompagnata per almeno una parte della visita. Soprattutto quando ci siamo recati a Piazza San Marco e quando siamo dovuti per forza passare dal Ponte di Rialto. 

Ho colto l’occasione per un aggiornamento sull’argomento overtourism partendo dalla mia esperienza di visita, ho trovato destinazioni famose e alcune novità nei dati del 2022. 

Leggi l’articolo fino alla fine per scoprire quali sono le soluzioni più interessanti adottate oggi e cosa ancora si può fare per contrastare questo fenomeno.  

Leggi tutto, oppure se preferisci guarda o ascolta il video!

Durante la mia breve visita ho scelto di soggiornare a Chioggia perché non l’avevo mai vista, al contrario di Venezia, e per una semplificazione logistica. E’ stato interessante paragonare le due situazioni. Chioggia, come Venezia, ha 50.000 abitanti, è una cittadina lagunare con dei panorami stupendi, una vita legata alla pesca e un numero di visitatori decisamente più umano rispetto a Venezia, seppur nel 2021 le presenze hanno superato quelle di Como (cittadina che ha il doppio dei residenti).

Questi numeri mi sembrano decisamente poco sensati e pensare che una cittadina grande la metà di Como debba sostenere i numeri di Venezia, nel 2021 5.727.887 mi sembra totalmente assurdo. 

C’è da dire che come Como, alcune zone anche del centro di Venezia erano semi vuote durante la mia visita a fine novembre, ma è necessario anche rendersi conto che novembre è uno dei mesi con minore affluenza turistica nel nord Italia. 

Un lato positivo, invece, della situazione estrema di Venezia è che ha sicuramente portato l’intera regione Veneto ad organizzarsi e studiare maggiormente il fenomeno turistico. Infatti al contrario di Como è stato molto semplice trovare i dati statistici aggregati per comune. 

Riporto in tabella i dati per un confronto

 

Abitanti

Presenze nel 2019

Fonte

Presenze nel 2021

Fonte

Como

100.000 circa

3.400.000

1’148’096

Chioggia

50.000 circa

1.376.237

1.415.488

Venezia

50.000 circa

12.948.519

5.727.887

 

Un altro motivo che mi spinge a scrivere di Venezia è la somiglianza tra le mie tecniche di “evitamento della folla” messe in pratica da quando mi sono trasferita a Como centro e quelle raccontate da Irene Pinto nel suo articolo Venezia è bella ma ci vivrei

Irene racconta innanzitutto di come problemi reali e in peggioramento per ogni residente siano non solo sperati, ma ossessivamente cercati dai turisti per poter scattare la foto più autentica o forse semplicemente più tipica secondo la loro visione e le loro aspettative. 

Se L’acqua alta è Venezia sia un problema grave per chi li ci vive poco importa, per la maggior parte dei visitatori è un’esperienza di autentica Venezia, esperienza. 

Un po’ come il lago in secca quest’estate da noi quando alcuni moli della navigazione non hanno potuto operare a causa dell’acqua troppo bassa. 

L’articolo successivamente descrive i suoi percorsi per evitare luoghi troppo pieni e decisamente lenti da attraversare a causa della moltitudine di persone presenti. “Le scorciatoie, nella sua descrizione, non sono necessariamente le strade più brevi, anzi, a volte tecnicamente sono più lunghe; le distanze però si misurano in base alla viabilità, cioè in base alle presenze umane che bloccano il passaggio.”

Oggi, Novembre 2022 la realtà di Venezia è tornata ad essere come quella precedente alla pandemia, seppure i numeri siano molto inferiori a quelli del 2019. Gia questi sono sufficienti a doversi riboccare le maniche per prevenire livelli di overtourism da record. 

Cosa è stato fatto? 

E’ stato limitato l’accesso alle grandi navi da crociera che per decenni hanno fagocitato centinaia di visitatori giornalieri, senza il minimo controllo. 

“A Venezia dal 1 agosto 2021 le grandi navi non passano più davanti a San Marco, né per il canale della Giudecca grazie all’Approvazione del decreto legge in consiglio dei ministri. Oltre al limite della stazza di 25mila tonnellate, c’è anche la lunghezza dello scafo a galleggiamento che non deve essere superiore a 180 metri, il tiraggio aereo fino a 35 metri, con esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore. Inoltre, l’impiego di combustibile in manovra con contenuto di zolfo non può superare lo 0,1%. Leggi tutto qui

A partire dal 16 gennaio 2023 tutti i turisti non residenti in Veneto, non intenzionati a pernottare nel capoluogo, dovranno pagare un contributo alla città. L’importo sarà diverso a seconda dell’anticipo con il quale si prenota e dell’afflusso previsto per il giorno di arrivo. 

Il comune di Venezia, riporta il Corriere della Sera, ha assicurato che non ci saranno limiti agli ingressi, quindi nessun numero chiuso o tetto di turisti. Tutti potranno comunque entrare a Venezia, ma la tassa da pagare in alcuni giorni caldi, come a Pasqua, Redentore e Regata storica, è finalizzata a sconsigliare la visita. 

Non posso dirmi d’accordo su questa scelta, in quanto ritengo essere più democratico e utile avere dei tetti massimi di arrivi, di ingressi invece che pagare di più o meno. Anzi, in realtà riterrei ancora più efficace utilizzare entrambe le soluzioni: tetto massimo di arrivi e contributo al mantenimento della città. 

Leggi l’articolo di Wired per tutti i dettgli

Nel frattempo sul sito del Comune di Venezia la pagina dedicata al contributo è in aggiornamento (ultima pubblicazione il 6.12.2022)  https://www.comune.venezia.it/it/content/contributo-accesso 

Vorrei però andare oltre e condividere altre situazioni di overtourism in particolare in Europa

Il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive dell’UE registrato nella prima metà del 2022 è stato del 14% inferiore ai livelli del 2019 – i livelli più vicini a quelli raggiunti da quando la pandemia COVID-19 ha colpito il mondo.

Secondo Eurostat, l’Ufficio europeo di statistica, nel 2022 sono stati registrati 1,01 miliardi di pernottamenti, mentre nel 2019 la cifra si è attestata a 1,8 miliardi.

Inoltre, i pernottamenti nelle strutture ricettive sono aumentati del 149% nella prima metà del 2022 rispetto all’anno precedente, con un evidente incremento in tutti i sei mesi.

Il mese di aprile ha registrato l’incremento più alto, con un’impennata del 302% del numero di pernottamenti, raggiungendo i 177,6 milioni di notti, rispetto all’aprile 2021, in cui erano stati registrati 44 milioni di pernottamenti. Questo dato potrebbe essere legato anche all’allentamento delle restrizioni di viaggio introdotte in tutta Europa.

Ecco per conoscenza l’articolo originale https://www.schengenvisainfo.com/news/tourism-in-2022-close-to-2019-levels-eurostat-reveals/

Questi dati mostrano come la tendenza sia di crescita costante e confermano che presto le destinazioni con precedenti problemi di overtourism si ritroveranno probabilmente nella stessa situazione. 

Croazia

Nel 2019, la Croazia ha accolto un numero record di 17,4 milioni di turisti, con l’itinerario di visita tra le città costiere dalmate di Spalato e Dubrovnik che si è rivelato particolarmente popolare. Sebbene il numero complessivo di visitatori sia probabilmente inferiore quest’anno (2022) a causa di un inizio lento, in quanto molti Paesi erano ancora bloccati o soggetti a restrizioni di viaggio, questo settembre ha segnato un’importante inversione di tendenza. Il numero di visitatori ha superato quello del settembre 2019 – il picco pre-pandemia della Croazia.

La maggior parte degli abitanti di Dubrovnik è felice di vedere la città di nuovo affollata di turisti. Prima della pandemia, c’erano preoccupazioni sulla sostenibilità di avere così tante persone in una città relativamente piccola, in particolare quando diverse navi da crociera scaricano migliaia di turisti ciascuna.

Nel 2019 è stata istituita l’iniziativa per il turismo sostenibile Rispetta la città (Respect The City), con l’obiettivo di ricordare ai visitatori di comportarsi in modo rispettoso. L’iniziativa, tuttavia, sembra essere stata silenziosamente ritirata mentre il Paese si concentra sul recupero dei guadagni persi durante la pandemia

Sebbene le crociere abbiano registrato un boom nel 2019, con un aumento del 10% secondo l’Ufficio di statistica croato, non si sono riprese con la stessa rapidità di altre forme di viaggio, probabilmente a causa dei maggiori timori igienici derivanti dalla pandemia COVID-19. Anche la mancanza di personale esperto è un problema.

“Non tutte le compagnie di crociera in Croazia sono a pieno regime, molte sono solo al 60 o 70%”, dice Ivana Durokovic, una direttrice di crociera veterana che guida soprattutto crociere boutique sulla fascia tra Spalato e Dubrovnik, con scali in isole popolari come Korcula, Hvar e Vis. “Molte agenzie turistiche sono fallite, molti dei miei colleghi hanno iniziato a trovare altri lavori e non vogliono tornare perché non sono sicuri che non accadrà di nuovo”, dice Durokovic. “Hanno famiglie o prestiti da pagare, hanno bisogno di fare qualcos’altro, ecco perché abbiamo una carenza di lavoratori in generale nel turismo e nell’industria dei servizi”. 

Questo significa che l’overtourism è ormai un ricordo del passato? La Durokovic ne dubita. Ritiene che il problema non sia attualmente all’attenzione della gente, ma che lo sarà se il prossimo anno si rivelerà altrettanto impegnativo. Dice che il sovraffollamento sta causando seri problemi nel Paese. Per questo motivo ora è vietato nuotare accanto alle bellissime cascate del Parco nazionale di Krka. Allo stesso modo, il parco nazionale dei Laghi di Plitvice potrebbe perdere il suo status di patrimonio mondiale dell’UNESCO a causa del sovraffollamento.

Ho deciso di inserire i dati relativi alla Croazia perchè sono molto simili alla situazone in Italia, in Italia infatti ci sono pochissimi operatori che si lamentano dei troppi arrivi, della fatica di gestione e della marea “maleducata” e poco informata di ospiti arrivati nel corso del 2022. La mia speranza è che succeda ancora nel 2023 e che questo dia un’accelerata alla ricerca di soluzioni al fenomeno del turismo di ipermassa e di overturismo. 

Barcellona

Nel 2019 i cittadini di Barcellona sono in protesta per il flusso enorme di arrivi di stranieri che si riversa nella loro città. 

Nel 2021 Barcellona è la prima grande città Europea a vietare l’affitto di camere private a breve termine per provare a contrastare l’overtourism. Il divieto è entrato in vigore il 6 agosto 2021 e continua a consentire l’affitto di interi appartamenti a condizione che il proprietario dell’immobile sia in possesso della relativa licenza.

Una simile regola entrerà in vigore a Gennaio 2023 in Italia: per poter affittare su Airbnb dal 2023 in poi servirà partita iva. 

In questo 2022 Barcellona fa ulteriori passi avanti per rendere la città più a misura di residente e meno in balia di turisti.  

Da un lato propone una tassa sulle crociere. I visitatori di Barcellona sono soggetti a una tassa di soggiorno: devono contribuire pagando 3 euro per un soggiorno di più di 12 ore e 1 euro per un soggiorno di meno di 12 ore. Questi costi, insieme a un supplemento di 1,75 euro, sono solitamente inclusi nel prezzo della prenotazione di crociere o hotel.

Il turismo crocieristico è però un problema enorme per la città, che è il porto crocieristico più trafficato d’Europa. Nel 2019, circa 3 milioni di passeggeri sono sbarcati in città, con un numero di visitatori giornalieri che ha superato le 10.000 unità per 139 giorni all’anno.

Alla ripresa del traffico post-COVID, le autorità hanno annunciato una tassa specifica per le crociere per contribuire a ridurre l’inquinamento provocato da queste navi giganti.

Inizia nel 2022 la ristrutturazione della Rambla.
Per anni gli abitanti di Barcellona hanno pensato al viale della Rambla come a un luogo per turisti, con negozi di souvenir e cibo immangiabile. Tuttavia, il Comune vuole cambiare questa percezione e dal 2022 riformerà uno dei luoghi più famosi di Barcellona per accogliere nuovamente i locali.

Il viale del centro diventerà uno spazio più verde, con maggiore enfasi sulla cultura, con marciapiedi allargati dopo aver ridotto le strade da due corsie a una.

I lavori di ristrutturazione del viale sono iniziati il 3 ottobre e dovrebbero terminare nel 2030.

Il primo obiettivo della ristutturazione  è di impedire ai vicini di abbandonare La Rambla e accogliere nuovi residenti. Il secondo è quello di aiutare le imprese locali invece di far chiudere i negozi, “come si è visto durante la pandemia di Covid-19”. 

Il progetto trasformerà radicalmente tre diverse aree della Rambla. I piani prevedono la creazione di nuove piazze di fronte a luoghi emblematici come il mercato della Boqueria, il Teatro dell’Opera Liceu e il Palau Moja.

In tutto il viale, l’uso della strada sarà consentito solo ai vicini, ai mezzi di trasporto pubblico, alle biciclette, ai veicoli di servizio e alle auto dirette ai parcheggi della zona.

La prima delle cinque fasi di costruzione è iniziata (a Ottobre) nella zona di Drassanes più vicina al mare, accanto al monumento a Colombo, e richiederà circa 18 mesi per essere completata.

La nuova Rambla sarà dotata di circa 100 panchine e di un nuovo disegno di illuminazione unificato per tutto il viale. Poiché la strada avrà la stessa altezza dei marciapiedi, i passanti cammineranno su una nuova pavimentazione realizzata con pietre naturali, in particolare con porfido e granito. I funzionari pianteranno 21 nuovi alberi e miglioreranno il terreno.

Marsiglia

Marsiglia sta introducendo nuove severe restrizioni per salvare la sua splendida costa dall’eccessivo turismo.

La destinazione francese è l’ultima località turistica europea che sta lottando per far fronte all’elevato numero di visitatori.

La regione è nota per le sue splendide “calanques”, insenature costiere fiancheggiate da scogliere che riparano piccole baie azzurre.

Per limitare i danni, il parco nazionale Calanques sta introducendo un sistema di permessi. È solo una di una serie di soluzioni innovative introdotte dalle destinazioni europee che registrano un eccessivo afflusso di turisti con la ripresa dei viaggi quest’estate (2022).

Dalla fine di giugno alla fine di agosto, i visitatori dovranno richiedere online un permesso per accedere alla famosa calanca di Sugiton e alla sua spiaggia.

Il numero di persone sarà limitato a 400 al giorno. I visitatori possono prenotare fino a tre giorni prima attraverso un sistema di codici QR online. Le prenotazioni si chiuderanno alle 18:00 della sera precedente la visita.

Le prenotazioni sono gratuite, ma saranno controllate da una società di sicurezza privata presso il sito. Una persona può prenotare fino a otto volte durante la stagione estiva.

“Abbiamo anche delimitato delle aree per consentire la rigenerazione della natura in cui il pubblico non può entrare”, spiega Zacharie Bruyas, responsabile della comunicazione del Parc national des Calanques.

“Abbiamo messo in atto un sistema di prenotazione, per garantire il rispetto delle misure di sviluppo”.

Torniamo in Italia per un aggiornamento sulla Costiera Amalfitana.

La Costiera Amalfitana è nota per le sue baie turchesi e le alte scogliere, ma anche per le sue strade pericolosamente strette e le code di ore.

Un nuovo sistema di restrizione delle targhe alterne spera di cambiare questa situazione.

Durante le ore di punta in alta stagione, gli automobilisti che percorrono il famoso tratto di 35 chilometri tra Vietri sul Mare e Positano avranno accesso limitato.

Se la targa dell’auto termina con un numero dispari, potrete accedere alla strada nei giorni dispari. Se la targa termina con un numero pari, sarà possibile accedere alla strada nei giorni pari.

Questo nuovo regolamento si applica dalle 10 alle 18 nei fine settimana da metà giugno a fine settembre 2022 e durante le vacanze della Settimana Santa di Pasqua. Sono esentati gli autobus pubblici e i taxi, così come i residenti dei 13 comuni che si trovano sul tratto di strada.

Quali sono le soluzioni esistenti all’overtourism?

venezia gondole

Le soluzioni raccontate negli esempi sono 

  • L’ aumento e la diversificazione della tassa di soggiorno;
  • Maggiori regolamentazioni per affitti brevi nei centri storici;
  • Maggiori limitazioni agli ingressi via mare e via terra
  • Maggiori regolamentazioni per esercizi commerciali nei centri storici

Altre soluzioni interessanti potrebbero essere:

  • Ampliamento delle reti ferroviarie
  • maggiore consapevolezza sociale
  • Sanzioni più pesanti per i turisti che infrangono regole su alcool, rumore e decoro (e aggiungerei a chiunque inquini, vandalizzi, sporchi). 

  • Aumento del prezzo del biglietto aereo
  • Promozione mete di nicchia e destagionalizzazione
  • Non cedere alle logiche invasive del business
  • Ridimensionamento travel blogger
  • Miglior gestione del paradosso dei riconoscimenti 

La soluzione più interessante in Italia è secondo me quella proposta della campagna ATA  (Alta Tensione Abitativa): una legge nazionale per regolamentare il fenomeno dell’overtourism fornendo alle amministrazioni locali gli strumenti per limitare le locazioni brevi turistiche, proliferate dall’avvento delle piattaforme digitali. 

Questo è il proposito della campagna Ata, da mesi incentrata sulla necessità di porre un limite all’uso speculativo delle case, soprattutto nelle città più ‘stressate’ dal turismo di massa.

Fonti

Sara – consulente per il turismo

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